Dalla parte dei miei intenti altrove espressi pare essere rimasti poco più che in tre. Tre su cento.
Dopo l'esito delle urne per me quello del termometro.
Secco e diretto, fin dall'alba di martedì.
La settimana così mi ha trovato silente, non sull'eremo ma nelle stanze. Una febbre a 38, di quelle che neanche in terza elementare. Ora, dopo i the, tornano i caffè. I sigari anche in malattia, ça va sans dire. E allora a seguire parole, azioni e immagini. Giusto per non cedere all'idea.
La confusione dell'epoca forse sta proprio nel non riuscire a riconoscersi oppressi. A non attribuirsi quel compito e responsabilità che Paulo Freire indicava: "Ecco il grande compito umanista e storico degli oppressi: liberare se stessi e i loro oppressori".
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