Nei giorni scorsi una mail
inviata da “Il libro con gli stivali” - una libreria specializzata ragazzi, di
Mestre, Venezia terraferma - avvisava me e altri professionisti della filiera
del libro di una notizia proveniente dal territorio. Dal loro territorio.
La notizia riguarda una fornitura
di libri per i servizi 0/6: asili e scuole dell’infanzia.
Bene, direte voi. Finalmente
fanno notizia buone pratiche e azioni pubbliche virtuose tipo la dotazione di
una cinquantina di libri alle scuole per i più piccoli. Libri belli, tra
l’altro. Leo Lionni, Mario Ramos, Eric Battut…
La notizia però non è questa. Non
è la condivisione di una buona pratica. È la polemica conseguente. Pare
possibile? Una polemica con tanto di lettere ai giornali locali?
E già. Perché l’iniziativa si
chiama “Leggere senza stereotipi”. Questa dicitura è stata subito interpretata
da fini menti, e rilanciata da taluni media, come “fiabe gay” o “favole gay”.
Il Gazzettino, storico e diffuso
giornale veneziano che attenderemo a ben altre prove, cavalca la notizia
facendo confusione dilettantesca.
Innanzitutto spiace dover
evidenziare a professionisti della comunicazione e dotti colleghi che le
categorie “Fiaba” e “Favola” – oltre a non essere sinonimi – non sono neppure
applicabili ai testi d’autore e agli albi illustrati dell’odierna (un odierno
che dura una secolo e mezzo) letteratura per l’infanzia. L’altro termine in
questione, di fronte a questa prima prova di ignoranza in fatto di letteratura
e bambini, temo non possa rientrare per davvero nella capacità di analisi e
comprensione di certi commentatori. La questione peraltro, sarà bene dirglielo,
non esiste: non esistono favole gay. Non quelle nella lista di certo. Anche
perché “leggere senza stereotipi” non riguarda solo le scelte affettive e
quindi sessuali.
Esistono invece buoni testi di
letteratura illustrata, per tutte le età, capaci di far vivere e condividere
esperienze ampie e articolate: dall’intrattenimento alla riflessione. Anche
intorno al fatto che siamo tutti essere umani, grossomodo mossi dalle stesse
passioni (sì, pure il grezzo titolista), e proprio in quanto umani felicemente
disponibili a uno spettro non univoco di comportamenti (altrimenti non avremmo
colonizzato il pianeta meglio delle formiche, dai poli alle foreste
equatoriali).
Agli ignari polemisti consiglio
solo di leggersi Piccolo blu e piccolo
giallo di Lionni, si faranno un regalo.
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