Bazzico da sempre i territori
della fantascienza, innanzitutto come fruitore di narrazioni e frequentatore di
immaginari, fin dall'infanzia. Libri, fumetti, cartoon, film, giocattoli, serie
tv, videogames. Del resto sono nato nel 1972. Faccio parte della generazione
cresciuta con l'eco dei pionieri della cosmonautica, il sottofondo della
conquista della Luna e il sogno, presto infranto, delle esplorazioni spaziali.
Gente cresciuta con Capitan Harlock
(prima visione italiana 1979) e i robottoni in tv: Goldrake (1978), Grande
Mazinger (1979), Mazinga Z
(1980), Jeeg (1979), Daitarn 3 (1980), Gundam (1980). Gente cresciuta con i primi videogiochi: Space Invaders (1978), Asteroids (1978), Lunar Lander (1979), Galaxian
(1979); e più tardi finii col passare nottate, rigorosamente di nascosto, a
giocare a Demon Attack (1982). Gente
cresciuta con giocattoli come i Micronauti - ricordate il candido Force
Commander? - e i mecha giapponesi.
Tra i primi film visti sul grande schermo,
forse passati con qualche ritardo nel cinema estivo all'aperto di Arenzano,
annovero il mitico Star Wars (1977),
il noioso The Black Hole (1979) e il
bizzarro Flash Gordon (1980); poi
vennero E.T. (1982) e Gremlins (1984). In televisione, oltre
ai cartoni, passavano serie come Ai
confini della realtà, Buck Rogers,
Star Trek (quella storica, con Kirk e
Spock), Spazio 1999 e Galactica.
Uno dei primi libri che
ricevetti in dono fu la raccolta di fumetti Dan
Dare - L'eroe del cosmo (Dami,
1976), poi sulla scaffale di mia sorella scovai Extraterrestre alla pari (La Sorgente, 1979) di Bianca Pitzorno. Nella stessa libreria d'infanzia consumai le divulgazioni de Il Grande Libro dello Spazio (Mondadori,
1981) e gli aggiornamenti annuali dell'Enciclopedia Grolier (1980) che
dedicavano una sezione speciale all'astronautica. L'appuntamento in edicola
invece era con i supereroi Marvel, allora pubblicati da Editoriale Corno. Alle
medie arrivò la lettura, prima antologizzata e poi in volume quale prescrizione
estiva, di Asimov; l'imposizione di allora non me lo fa amare particolarmente
neppure oggi. Potere della scuola. In ogni caso poco più tardi giunse
l'incontro con gli "Urania" e a seguire scelte più consapevoli
(letteratura soprattutto, ma anche cinema e fumetti), con opere e autori che
ancora oggi amo: Philip K. Dick, Ray Bradbury, Robert Sheckley, Terry
Pratchett, William Gibson. Da lì in poi il percorso adulto, e lo spazio per la
sf conteso e poi preso da altri interessi e altre strade. Quelle che in letteratura
mi hanno portato a indagare altri generi di letteratura cosiddetta popolare, a
studiare e praticare la letteratura per l'infanzia, a incrociare e documentare
letterature d'ambito regionale, a incontrare e amare narratori internazionali e
italiani di tutt'altre storie; penso a Jean Giono, Beppe Fenoglio, Francesco
Biamonti, Philippe Carrese e Sergio Atzeni. Ma queste, per l'appunto, sono
altre storie. O forse no. Perché poi come scrittore mi sono trovato a
mischiare il mio immaginario fantascientifico, giocoforza formato dalle
suggestioni sopra esposte, con altre passioni e campi d'interesse. Pure
extraletterari: le tradizioni popolari, le lingue meno diffuse, la montagna, la
storia locale. Interessi nutriti negli anni da trekking, studi e viaggi tra
paesaggi sapori e culture di Liguria, Piemonte e Provenza. Così è andata a
finire, me ne rendo conto a posteriori, che anche nelle mie incursioni nella
fantascienza come scrittore ho declinato il genere per lo più usando
ambientazioni e personaggi saldamente ancorati a uno spazio geografico e umano
preciso, radicato in questa porzione di territorio sospeso tra Alpi e
Mediterraneo. Nel racconto leggero Di
pattuglia (in: Robot ITA 0.1,
Edizioni Scudo, 2011), tra sf e umorismo, il droide Nrd7 e il maresciallo umano
Serra si aggirano, corre l'anno 2047, per le campagne tra Asti e Alessandria.
Nella storia non lo dico ma pensavo ai paraggi di Castello di Annone (AT). Nel
libro Missione Vesta (Coccolebooks,
2014) l'ambientazione è prevalentemente spaziale, Fascia interna degli
asteroidi, ma l'avventura prende avvio durante una festa patronale di Sassello
(SV), Appennino ligure al limitar di Monferrato e Langa. La ragione è semplice,
uno dei protagonisti - forse tornerà in altre storie - è il pilota Tommaso Perrando,
un maggiore della Flotta Spaziale EuroAmericana cresciuto all'ombra del Monte
Beigua. Nel racconto supereroistico In
diciassette giorni (in: E-Heroes,
Edizioni Scudo/Cyrano Comics, 2013) il protagonista Matteo Lanteri, trentenne
in crisi, acquisisce i suoi poteri dopo essersi ritirato nella casa avita di
Borniga, borgata sopra Realdo, frazione di Triora (IM), incastro montano tra
Alpi Liguri e Marittime. Nel racconto di prossima pubblicazione Operativo Z.E.H.N. (in: N.A.S.F. 10 - Free, N.A.S.F., uscita
dicembre 2014) invece la storia si svolge in una Torino post-apocalittica. Ma
non dico di più, deve ancora uscire.
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