giovedì 6 novembre 2014

La mia fantascienza (di focaccia, barbera e plin)


Bazzico da sempre i territori della fantascienza, innanzitutto come fruitore di narrazioni e frequentatore di immaginari, fin dall'infanzia. Libri, fumetti, cartoon, film, giocattoli, serie tv, videogames. Del resto sono nato nel 1972. Faccio parte della generazione cresciuta con l'eco dei pionieri della cosmonautica, il sottofondo della conquista della Luna e il sogno, presto infranto, delle esplorazioni spaziali.


Gente cresciuta con Capitan Harlock (prima visione italiana 1979) e i robottoni in tv: Goldrake (1978), Grande Mazinger (1979), Mazinga Z (1980), Jeeg (1979), Daitarn 3 (1980), Gundam (1980). Gente cresciuta con i primi videogiochi: Space Invaders (1978), Asteroids (1978), Lunar Lander (1979), Galaxian (1979); e più tardi finii col passare nottate, rigorosamente di nascosto, a giocare a Demon Attack (1982). Gente cresciuta con giocattoli come i Micronauti - ricordate il candido Force Commander? - e i mecha giapponesi.



Tra i primi film visti sul grande schermo, forse passati con qualche ritardo nel cinema estivo all'aperto di Arenzano, annovero il mitico Star Wars (1977), il noioso The Black Hole (1979) e il bizzarro Flash Gordon (1980); poi vennero E.T. (1982) e Gremlins (1984). In televisione, oltre ai cartoni, passavano serie come Ai confini della realtà, Buck Rogers, Star Trek (quella storica, con Kirk e Spock), Spazio 1999 e Galactica.
 

Uno dei primi libri che ricevetti in dono fu la raccolta di fumetti Dan Dare - L'eroe del cosmo (Dami, 1976), poi sulla scaffale di mia sorella scovai Extraterrestre alla pari (La Sorgente, 1979) di Bianca Pitzorno. Nella stessa libreria d'infanzia consumai le divulgazioni de Il Grande Libro dello Spazio (Mondadori, 1981) e gli aggiornamenti annuali dell'Enciclopedia Grolier (1980) che dedicavano una sezione speciale all'astronautica. L'appuntamento in edicola invece era con i supereroi Marvel, allora pubblicati da Editoriale Corno. Alle medie arrivò la lettura, prima antologizzata e poi in volume quale prescrizione estiva, di Asimov; l'imposizione di allora non me lo fa amare particolarmente neppure oggi. Potere della scuola. In ogni caso poco più tardi giunse l'incontro con gli "Urania" e a seguire scelte più consapevoli (letteratura soprattutto, ma anche cinema e fumetti), con opere e autori che ancora oggi amo: Philip K. Dick, Ray Bradbury, Robert Sheckley, Terry Pratchett, William Gibson. Da lì in poi il percorso adulto, e lo spazio per la sf conteso e poi preso da altri interessi e altre strade. Quelle che in letteratura mi hanno portato a indagare altri generi di letteratura cosiddetta popolare, a studiare e praticare la letteratura per l'infanzia, a incrociare e documentare letterature d'ambito regionale, a incontrare e amare narratori internazionali e italiani di tutt'altre storie; penso a Jean Giono, Beppe Fenoglio, Francesco Biamonti, Philippe Carrese e Sergio Atzeni. Ma queste, per l'appunto, sono altre storie. O forse no. Perché poi come scrittore mi sono trovato a mischiare il mio immaginario fantascientifico, giocoforza formato dalle suggestioni sopra esposte, con altre passioni e campi d'interesse. Pure extraletterari: le tradizioni popolari, le lingue meno diffuse, la montagna, la storia locale. Interessi nutriti negli anni da trekking, studi e viaggi tra paesaggi sapori e culture di Liguria, Piemonte e Provenza. Così è andata a finire, me ne rendo conto a posteriori, che anche nelle mie incursioni nella fantascienza come scrittore ho declinato il genere per lo più usando ambientazioni e personaggi saldamente ancorati a uno spazio geografico e umano preciso, radicato in questa porzione di territorio sospeso tra Alpi e Mediterraneo. Nel racconto leggero Di pattuglia (in: Robot ITA 0.1, Edizioni Scudo, 2011), tra sf e umorismo, il droide Nrd7 e il maresciallo umano Serra si aggirano, corre l'anno 2047, per le campagne tra Asti e Alessandria. Nella storia non lo dico ma pensavo ai paraggi di Castello di Annone (AT). Nel libro Missione Vesta (Coccolebooks, 2014) l'ambientazione è prevalentemente spaziale, Fascia interna degli asteroidi, ma l'avventura prende avvio durante una festa patronale di Sassello (SV), Appennino ligure al limitar di Monferrato e Langa. La ragione è semplice, uno dei protagonisti - forse tornerà in altre storie - è il pilota Tommaso Perrando, un maggiore della Flotta Spaziale EuroAmericana cresciuto all'ombra del Monte Beigua. Nel racconto supereroistico In diciassette giorni (in: E-Heroes, Edizioni Scudo/Cyrano Comics, 2013) il protagonista Matteo Lanteri, trentenne in crisi, acquisisce i suoi poteri dopo essersi ritirato nella casa avita di Borniga, borgata sopra Realdo, frazione di Triora (IM), incastro montano tra Alpi Liguri e Marittime. Nel racconto di prossima pubblicazione Operativo Z.E.H.N. (in: N.A.S.F. 10 - Free, N.A.S.F., uscita dicembre 2014) invece la storia si svolge in una Torino post-apocalittica. Ma non dico di più, deve ancora uscire.

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